Sono molti i motivi di interesse che possono suggerire un'escursione a Vercelli. Innanzitutto la piacevolezza di questa città ordinata legata per vocazione all'agricoltura e alla coltivazione del riso, e poi le opere d'arte che racchiude.
La Basilica di Sant'Andrea è uno dei monumenti più importanti e forse più conosciuti della città. Questa basilica venne edificata a partire dal 1219 e completata nel 1227, è un esempio precoce di architettura gotica italiana, ispirato a modelli cistercensi; in questa basilica si fondono infatti la tradizione romanica e i nuovi influssi del gotico europeo.
Del centro storico di Vercelli ricordiamo inoltre la medievale piazza Cavour, quasi completamente circondata da antiche case porticate e dominata dalla mole della medievale Torre dell'Angelo, alcuni antichi palazzi rinascimentali e barocchi, qualche antica casa-torre medievale, la sinagoga inaugurata nel XIX secolo, caratterizzata da una particolare facciata a bande bicolore in pietra arenaria, la Chiesa di San Cristoforo, che custodisce al suo interno alcuni affreschi di Gaudenzio Ferrari, e l'imponente Duomo in stile neoclassico.
Infine, degne di nota sono le importanti collezioni artistiche conservate a Vercelli presso il Museo Camillo Leone e, soprattutto, presso il Museo Borgogna, la più importante pinacoteca del Piemonte dopo quella della Galleria Sabauda di Torino.
Dal 9 novembre 2007 anche la ex-Chiesa di San Marco, già mercato coperto, è stata adibita a museo, un sofisticato spazio espositivo la cui programmazione in collaborazione con Peggy Guggenheim Collection di Venezia si concentra sui protagonisti dell'arte del XX secolo.
Vercelli dista da Borgo Ramezzana circa 23 chilometri.
Vercelli sorge nella pianura Padana, a nord del fiume Po e sulle rive del fiume Sesia, in una zona pianeggiante ricca di corsi d'acqua, dove prevale la coltivazione del riso, principale fonte di sostentamento del territorio. La città, ubicata lungo un importante asse viario dell'economia antica diretto al valico del San Bernardo, si sviluppò come centro urbano a partire da un preesistente abitato celto-ligure, in seguito all'occupazione romana risalente ai primi decenni del II secolo a.C. Nel 49 a.C. i vercellesi ottennero la piena cittadinanza romana e il centro, divenuto municipium, venne arricchito mediante la costruzione di strade, monumenti, bagni pubblici, oltre che dell'acquedotto, del teatro e dell'anfiteatro. Mentre tra il I e il II secolo d.C. la città continuò a fiorire, i due secoli successivi furono segnati da un lento ma progressivo degrado, in concomitanza con quanto stava accadendo all'Impero Romano.
L'avvento del Cristianesimo in età costantiniana vede come primo vescovo di Vercelli Sant'Eusebio, il quale in seguito divenne patrono della città. Alla sua memoria è dedicato il Duomo. Tra il VI e l'VIII secolo, Vercelli rimase sotto il dominio longobardo e successivamente passò sotto la guida dei Franchi. Da ducato, la città divenne così una contea amministrata dai suoi vescovi.
Nel XIII secolo si affermò progressivamente il regime comunale, che diede vita al periodo più prospero di tutta la storia della città, durante il quale Vercelli esercitò il suo controllo su un vastissimo territorio. Nel 1219, per volere del cardinale Guala Bicchieri, iniziarono i lavori per la costruzione dell'Abbazia di Sant'Andrea; cinque anni dopo nacque l'ospedale attiguo. Fu sempre in quel periodo che Vercelli divenne sede della prima università del Piemonte.
Nel 1335, a seguito delle lotte tra Guelfi e Ghibellini, la città perse la sua autonomia politica passando sotto il dominio dei Visconti e, in seguito, dei Savoia, fino al dominio napoleonico, quando divenne capoluogo del Dipartimento della Sesia e fu unita allo stato francese. Dopo la restaurazione dello Stato Sabaudo, risalente al 1814, i vercellesi parteciparono ai moti di rivolta liberale del 1821 e alle lotte risorgimentali; a questo proposito, Vercelli è la ventiduesima tra le ventisette città decorate con medaglia d'oro come benemerite per tutte le azioni altamente patriottiche compiute durante il Risorgimento. Durante le guerre d'indipendenza e le due guerre mondiali, la città subì gravi danneggiamenti.
A partire dagli anni cinquanta del secolo scorso, Vercelli è ritornata alla tranquillità e ha valorizzato sempre più l'agricoltura, soprattutto per quanto concerne la coltivazione del riso, che oggi rappresenta una vera e propria ricchezza.